Ricchezza bellezza e joyà questo è Compagnia della Bellezza


Vi raccontiamo la storia di una realtà siciliana, specializzata nel beauty e nell’hair fashion che nasce a Catania e presto si diffonde in tutta l’Italia e all’estero.
Era il 1992 quando Renato Gervasi e Salvo Filetti decisero di unire le loro forze per concretizzare un sogno fatto di lavoro, innovazione, bellezza e autenticità. Riunire il mondo dei parrucchieri sotto un marchio di prestigio, sinonimo di qualità e benessere. Nacquero così i primi saloni Compagnia della Bellezza, che da subito ebbero successo e si distinsero non come semplici saloni di parrucchieri ma come una vera e propria squadra, un vero e proprio network, il cui obiettivo era “crescere insieme creando ricchezza, bellezza e Joyà”.

Oggi Compagnia della Bellezza è il franchising internazionale di saloni di bellezza per eccellenza, con una rete di circa 300 negozi in Italia e all’estero. Nel settore beauty i due catanesi hanno creato una vera a propria realtà di spicco. La costante ricerca di nuove tecniche per la valorizzazione della bellezza, rappresenta il perno focale della loro filosofia.

I creatori del brand si definiscono "sarti dell'hairstyle" considerando i capelli materia d'arte, degna delle stesse cure riservate ad un tessuto. Salvo Filetti e Renato Gervasi sono alfieri di un'ambiziosa mission: essere "ambasciatori dell'Hair Fashion Made in Italy nel mondo" e portare la categoria dei parrucchieri al pari di stilisti e chef, al massimo del prestigio e del riconoscimento che gli sia mai stato riconosciuto. 

E' proprio questo uno dei segreti del successo imprenditoriale: credere nei propri sogni, unire cuore e idee e inseguire le ambizioni personali. I creatori di questa bellissima realtà ne rappresentano un esempio totalmente catanese.

Proponiamo alcuni estratti di due interviste ai fondatori, nelle quali raccontano il proprio punto di vista e il proprio contributo alla creazione dell’azienda.

INTERVISTA A RENATO GERVASI:

Cominciamo dall’inizio, chi è Renato Gervasi?
<<Renato Gervasi Joyà Designer, esperto di bellessere, sognatore eccentrico, instancabile ed esploratore dell’arte di esistere. Oggi dirigo il dipartimento ricerca manageriale e Joyà Marketing della nostra Joyà academy, dove insieme al mio staff, sviluppiamo corsi formativi mirati alla gestione strategica del negozio, creando strumenti e manuali teorici e pratici per la crescita del salone.
La mia missione è quella di trasformare i problemi in opportunità, ricercando costantemente soluzioni che facciano felici le clienti, motivino i collaboratori e portino la gioia nel cuore. >>

Che significa essere un Joyà designer?
<<Un Joyà Designer è colui che vuole celebrare la propria vita, il proprio giorno… l’oggi!
In 25 anni ho forgiato una mission che oggi è la mission di migliaia di persone: “Noi siamo nati per godere del grande gioco della vita ed estrarre e creare ricchezza, bellezza e joyà, qualunque cosa accada ….OGGI.” >>

Hai creato un Franchising di successo. Qual è stato il segreto per ottenere tutto questo?
<<Rispetto agli altri gruppi del nostro settore in Compagnia della Bellezza abbiamo un concetto di hair fashion ben definito e modellato sul made in Italy, quello vero. Lo abbiamo sviluppato prestando molta attenzione a non lasciarci assorbire e consumare dalla modalità anglosassone, quella che dominava il settore quando abbiamo dato il via alla nostra avventura circa vent’anni fa.>>


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INTERVISTA A SALVO FILETTI:

All’Italian Hairdresser Award 2015, è stato premiato come “Miglior Parrucchiere dell’anno”Cosa rappresenta per lei questo riconoscimento?
<<Al di là della motivazione data dalla giuria, io ho il piacere di pensare che si tratta di un riconoscimento che premia tutto il lavoro fatto in questi anni. La mia più grande aspirazione nella vita era quella di nobilitare la figura del parrucchiere, sia da un punto di vista sociale che culturale, lasciando cadere i pregiudizi e gli stereotipi che ruotano attorno a questo mestiere. Un mestiere che ho scelto fin da piccolo un po’ per passione e un po’ per frustrazione, nel senso che da una parte mi piaceva, dall'altra me ne vergognavo. Nel tempo, ho trasformato queste sensazioni in energia per dimostrare a me stesso e agli altri che questo lavoro si poteva fare in un modo diverso.>>

Secondo lei, quali fattori hanno contribuito a raggiungere questo traguardo?
<<Personalmente, associo questo riconoscimento a diversi fattori. Non si tratta di un premio assegnatomi solo per omaggiare la mia ultima collezione, ma tutto un percorso lavorativo portato avanti in questi anni, oggi riconosciuto anche dagli altri. Al centro di questo lavoro c’è l’interpretazione e l’incarnazione della creatività italiana, ben riconoscibile soprattutto all’estero.>>

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